Miti e leggende: Panni & l’associazione “la zampogna del capricorno: i suoni della daunia”

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Per ricordare il Dio i pannesi hanno voluto costruire la zampogna come simbolo del flauto del dio Pane. Con il tempo la rozza zampogna divenne non solo un rustico strumento musicale caro agli svaghi delle ninfe dei pastori ma il simbolo dell’ordine e dell’armonia che regge e governa la vita universale.
I pastori si sono serviti delle canne naturali, per simboleggiare il dio Pan con il flauto.
I pastori di Panni la suonavano e la costruivano con le proprie mani, con arnesi rudimentali. Non c’era niente di tecnico e per tanto, per la caratteristica la zampogna di Panni può definirsi arcaica, nella sua immagine e nel suo suono, che a volte più che essere suono è una specie di rumore.
Il fenomeno della zampogna si manifestava esclusivamente nel periodo natalizio e si esauriva con la festa dell’Epifania.
La manifestazione della zampogna era preceduta dalla costruzione che avveniva durante l’autunno. I contadini – pastori preparavano e costruivano a loro modo la zampogna. C’era un movimento, una certa animazione durante l’autunno come preparazione alla manifestazione solenne alla nascita del Bambino, la notte di Natale. Un tempo era consueto portare in processione il Bambino Gesù seguito dagli zampognari, essi avevano più o meno l’uniforme dei pastori, le gambe fasciate da pelle di agnello, il cappello con una penna e il giubbotto di lana.
Proprio quel suono che girovagava porta a porta creava un’atmosfera natalizia e sostenevano questa tradizione anche per rompere sia la monotonia e sia quel timore che aleggiava nel paese a causa della presenza dei cosiddetti “lupi mannari”.
Secondo l’idea degli anziani chi nasceva la notte del 24 dicembre, non poteva essere normale ma andava incontro alla trasformazione del lupo mannaro.
Alcuni dicevano che questi uomini che si trasformavano in lupi mannari costituivano un pericolo. Avvisavano le proprie mogli di non aprire le porte, quando anche lui insisteva per entrare in casa ma di attendere il suono delle campane in festa, quando la forma animalesca cessava.

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